Sveglia. Auto. Lavoro. Casa. Dormi. Ripeti.

Di | 3 ottobre 2018

Che differenza c’è tra la giornata di oggi e quella di ieri? Quanto è diversa questa settimana da quella appena passata? Ricordi cosa hai mangiato a pranzo venerdì scorso e con chi eri?

Possono sembrare domande banali, ma alle volte entriamo in un loop nel quale diventa difficile distinguere le varie giornate che passano, dove sembra che ci muoviamo col pilota automatico o seguiamo una sorta di stanco copione.

routine

La routine

Il mix di impegni lavorativi e famigliari può assorbirci a tal punto da farci perdere la cognizione del tempo che passa, del valore che stiamo dando alle cose che accadono, al punto di perdere di vista i nostri obiettivi più profondi e la direzione che stiamo dando alla nostra esistenza.

Lungi dal dire che dovremmo seguire la solita favola del “molla tutto e vai in Messico, apri un baretto sulla spiaggia e vivi in infradito”, ma è vero che molti di noi vivono periodi più o meno lunghi della vita in cui sembriamo incastrati in un ingranaggio terribilmente ripetitivo.

L’ambiente lavorativo

Mi occupo di formazione comportamentale (comunicazione, leadership, time & stress management, problem solving, vendita, public speaking, ecc.) e sono un business coach. Quindi ogni giorno sono in un’azienda diversa a contatto con persone diverse. E il mio compito è analizzare e trovare soluzioni agli elementi personali, relazionali e comportamentali che generano effetti disfunzionali al lavoro. Sì, al lavoro, il posto dove passiamo la maggior parte delle nostre ore da svegli!

Ma quello che noto sempre più spesso è che tanti vivono atmosfere aziendali pesanti, conflitti coi colleghi, divergenze col capo, senso di ingiustizia, deadline stressogene, poca collaborazione.

Tutte dinamiche che alla lunga pesano. Parallelamente, le singole persone spesso mi confessano di avere l’impressione che il tempo passi senza che mai nulla cambi davvero. E arrivano ai momenti clou della riflessione personale (tipicamente le ferie estive o il capodanno) in cui si chiedono: “ma è davvero questa la vita che voglio fare? “. Subito interviene la risposta più razionale “certo, hai casa/mutuo/figli che altro vuoi fare? Non è mica così facile trovare un altro lavoro/il mercato è fermo/qui ho le mie certezze/è faticoso cambiare”.

Ma cosa porta alla lunga un loop di questo tipo? Porta le persone ad essere scontente, ad accumulare tensioni che poi scaricano sui colleghi, sui propri cari o addirittura su se stessi (coliti, gastriti, mal di testa, mal di schiena, reflusso e chi più ne ha più ne metta…siamo nel grande mondo dei disturbi da stress).

Trovare la propria direzione

Quindi…che fare? Davvero la scelta è tra ingoiare bocconi amari o fare il salto nel vuoto del baretto in Messico? Assolutamente no, per fortuna. Non dobbiamo per forza sempre scegliere tra due cose in contrapposizione…usando questo odioso “o questo o quello” (o mangi cose buone o mangi sano, o uno è bello o è intelligente, o lo stipendio certo o il lavoro dei tuoi sogni). Questa polarizzazione che ci hanno insegnato da piccoli (momento in cui ci hanno fregato insegnandoci a colorare dentro i margini…quale danno creativo perenne che ci hanno causato!) ci ha portato a essere adulti pieni di freni e di sogni rimasti nel cassetto a fare le ragnatele.

Perché al posto degli “o…o” non mettiamo degli “e…e”?

Farebbe tutta la differenza del mondo. Restare nella tua azienda E starci bene. Avere il tuo stipendio E essere contento di ciò che fai.

Il ruolo della formazione comportamentale

E questo è uno dei primi passi che facciamo nel coaching. In questa disciplina e nei corsi comportamentali c’è un unico grande obiettivo che perseguiamo: dare alle persone la consapevolezza del proprio valore, aiutarli a identificare la loro direzione e dargli gli strumenti per raggiungerla. Il tutto rigenerando l’armonia necessaria nei luoghi di lavoro.
Sangue e sudore? Sì, certo. Costa fatica. Ma il premio è grande, e rimane nel tempo.

Il mondo è in costante cambiamento, ogni cellula del nostro corpo è in costante cambiamento. Quindi anche noi possiamo cambiare quello che non ci piace o non ci rende felici. E non necessariamente questo significa fare salti nel vuoto. Possiamo muovere un passo alla volta. Mangiare l’elefante a piccoli morsi. Ma si può fare. Tutti lo possono fare. Prova. Fallo.

 


 

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Leggi anche l’articolo “Time Management: i 6 passi per salvare le tue giornate” e scarica il nostro manuale guida dedicato alla gestione dello stress in azienda: “Promuovere il benessere, prevenire lo stress“.


Articolo di Eleonora Mauri

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