3 tecniche per equilibrare lavoro e vita privata

Di | 8 ottobre 2019

Cercando di raggiungere i nostri obiettivi in ogni aspetto della vita, talvolta ci comportiamo come veri e propri equilibristi. Avendo molti interessi oppure numerosi impegni e attività private, ci troviamo divisi tra desideri e necessità che a volte sembrano poco compatibili tra loro. Per questo motivo, può capitare di sbilanciarci e sacrificare alcuni aspetti magari molto importanti per noi. Dopotutto, non è sempre facile organizzarci per portare a termine ogni giorno tutti gli obiettivi che ci prefissiamo! Ecco tre azioni, suggerite da Pascale Bélorgey, consulente Cegos Francia, per equilibrare e riconciliare la vita professionale con la nostra sfera personale

equilibrio lavoro vita privata

1. Porre dei limiti

Quando il lavoro si impossessa di una quantità eccessiva del nostro tempo e finisce per occupare le serate, i fine settimana o le vacanze, è consigliabile stabilire dei confini e limiti ben chiari. Perché? semplicemente perché siamo molto più efficienti quando troviamo il tempo per riposare, prenderci cura di noi stessi e dei nostri spazi.

Ecco due buoni motivi per non portarci a casa il lavoro

Dal momento in cui apriamo gli occhi al mattino, il nostro cervello inizia ad accumulare informazioni. Mano a mano che il tempo passa e arriva la sera, ha raccolto talmente tante nozioni da creare una sorta di “nebbia” che ci offusca i pensieri. Questo è il motivo per cui spesso abbiamo bisogno di molto più tempo la sera rispetto alla mattina per risolvere un problema, lavorare su una presentazione, compilare un report e così via. 

Di notte, non solo il sonno consente al nostro cervello di “svuotarsi” ma lo stato di incoscienza gli consente inoltre di creare associazioni di idee che non fa quando siamo svegli. Quindi è bene godersi una serata di relax e di meritato riposo, affidandoci al nostro cervello per trovare idee ed elaborare soluzioni durante la notte. Concretamente, come smettere di lavorare quando è giunto il momento? Ascoltando il nostro corpo, che mette in atto degli allarmi per dirci quando è stanco. E se abbiamo perso l’abitudine di sentirlo? Possiamo sempre impostare una sveglia ad un orario fisso.

Se il nostro carico di lavoro ci obbliga a portare a termine alcune attività il fine settimana, possiamo comunque porci dei limiti. Piuttosto che ragionare sul compito nel suo complesso, fissiamo un sotto-obiettivo preciso ottenibile in 2 o 3 ore, per evitare di sottrarre al riposo tutto il nostro tempo disponibile e quindi non rispettare i tempi di riposo/recupero necessari. Un altro limite molto efficace è occuparci solo delle attività che ci piacciono di più e sbrigare il resto dei compiti entro la fine della settimana. Se un task non ci piace, rischiamo di trascinarlo e allungare i tempi di svolgimento, sottraendo più ore del necessario alla nostra vita privata.

Per quanto riguarda invece il lavoro durante le vacanze, è essenziale agire sull’organizzazione di tutta la settimana precedente.

2. Tecnica della torta mille foglie

Se la torta mille foglie è così gustosa, è anche per la sua particolarità di alternare strati di pasta sfoglia e crema pasticcera. Se l’impasto fosse tutto mescolato e impiastricciato, il risultato non sarebbe senz’altro lo stesso! Proseguendo con questa curiosa analogia, anche noi possiamo equilibrare i nostri vincoli personali e professionali, approfittando del ritmo cronobiologico personale, per essere il più efficaci possibile e trascorrere giornate piene e produttive. Il numero di strati dipenderà dall’ambiente culturale della nostra azienda, dai vincoli orari relativi al lavoro e dal livello di autonomia di cui godiamo per portare a termine i nostri task, oltre al nostro ritmo e preferenze personali.

Ecco alcuni esempi presi da situazioni di vita reale:

“Invece di correre ad accompagnare i figli a scuola per arrivare in tempo in ufficio (accumulando stanchezza ancora prima di incominciare la giornata lavorativa) ci si potrebbe alzare prima del solito (un’ora, un’ora e mezza) per iniziare a mettere in ordine le idee sul lavoro che ci aspetta, leggendo le email e riordinando i documenti. In questa fase siamo freschi, riposati e i nostri neuroni lavorano massima efficienza. In questo momento della giornata possiamo godere di pace e silenzio, prima di trascorrere del tempo con la famiglia in tutta libertà e dirigendosi poi in ufficio.”

“Sfruttare la pausa pranzo è pratica diffusa. È possibile fare sport una o due volte alla settimana, fare un po’ di spesa (invece che posticiparla alla sera o nei fine settimana), staccare la mente leggendo un libro oppure, se c’è la possibilità, schiacciare un pisolino per ricaricare le batterie. Tutte queste attività private consentono una disconnessione utile dal lavoro, in un momento della giornata in cui il nostro cervello richiede comunque una pausa. Ne beneficerà la nostra efficienza nel pomeriggio.”

“Prendendo come esempio la tecnica della torta mille foglie, durante la serata si può conciliare efficacemente famiglia e lavoro. Tutto l’inizio della serata è dedicato a trascorrere del tempo con i propri cari. Il lavoro riprende solo dopo cena, per un tempo relativamente breve che consente di affrontare compiti con basso carico mentale. Questa prassi può venir accettata anche dal proprio team senza intoppi, se la comunicazione rimane chiara e trasparente.”

3. La tecnica della fusione

La tecnica della fusione è ispirata ad una citazione di Confucio: “Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare un solo giorno della tua vita”. Un lavoro che ci piace e gratifica ci porta di fatto a un equilibrio nella nostra vita. Ci arricchisce personalmente e ciò ha un impatto positivo sul nostro umore, sulle nostre relazioni e sul nostro ambiente personale.

Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo prestare attenzione ai nostri desideri, ai nostri valori e identificare ciò che veramente ci tocca nel profondo. Accettiamo i progetti di cui siamo entusiasti – anche se all’inizio entrano con difficoltà in agenda – o riflettiamo profondamente sul nostro futuro professionale, immaginando un arco temporale da qui a 10 anni

In più, se lavoriamo con persone che apprezzano le nostre qualità sia professionali che personali, avremo unito 3 sfere della nostra vita: professionale, personale e sociale.

Tuttavia, fai attenzione alla dipendenza. La nostra mente ha bisogno di fare una pausa. Se stiamo lottando per uscire da questo entusiasmante lavoro, potrebbe essere il momento di dare dei limiti chiari alla nostra agenda.

Per scoprire di più sul tema, consulta il programma del corso Time management: saper gestire il proprio tempo

/5 - Voir tous les avis

Altri focus sullo stesso tema

Lascia un commento

Avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ricevi la notifica sui nuovi post del Blog

Abilita JavaScript e Cookies nel brauser per iscriverti