Gestire lo stress in tempi incerti

Anna TontiSenior Consultant, Trainer, Coach

Nel 2015 un gruppo di neurologi inglesi ha pubblicato su Nature i risultati di un esperimento per verificare la relazione tra l’incertezza e le risposte individuali allo stress psicologico. Ti racconto in sintesi l’esperimento risparmiandoti la trattazione matematica, ma chi vuole approfondire trova l’articolo qui.

gestione dello stress covid19

L'esperimento

I ricercatori hanno messo 45 soggetti a giocare a un videogioco peculiare: in ciascun livello si vedevano due pietre e veniva chiesto di sollevarne una. Apparentemente si trattava di un compito semplice: sotto una delle due pietre si nascondeva però un serpente e ogni volta che il giocatore sceglieva la pietra con il serpente era “punito” da una leggera, ma percepibile, scossa elettrica alla mano.

Round dopo round i giocatori hanno cercato di sviluppare un proprio modello previsionale: il programma software però era stato progettato per rimescolare in continuazione la posizione del serpente e perciò il risultato manteneva sempre un ampio margine di imprevedibilità

Il livello di fiducia dei giocatori rispetto alle proprie previsioni – sotto questa pietra c’è o non c’è il serpente – è stato stimato utilizzando un sofisticato modello software e quanto rilevato è risultato coerente con il livello di stress dichiarato dai partecipanti; per essere sicuri i ricercatori hanno anche monitorato le reazioni corporee durante tutto il gioco misurando la dilatazione delle pupille e la sudorazione.

Quando i giocatori si sono trovati in situazioni dove l’incertezza era al suo massimo – la possibilità di prendere o non prendere la scossa era la stessa – lo stress è salito alle stelle.

Cosa è emerso

L’esperimento ha evidenziato due elementi:

  • La relazione tra incertezza e stress: in condizioni di incertezza prolungata lo stress aumenta.
  • La strategia che gli esseri umani tendono a privilegiare per gestire il troppo stress in situazioni in cui non sanno cosa aspettarsi: uomini e donne tendono ad aspettarsi che si avveri solo l’opzione peggiore – la scossa – cancellando di fatto la possibilità che esista anche una situazione positiva in cui, almeno nel gioco, non prendono la scossa.

Ovviamente c’è una spiegazione fisiologica del come mai abbiamo sviluppato questa reazione inconsapevole all’incertezza prolungata. Nel momento in cui il nostro cervello non può attingere all’esperienza passata per fare previsioni e non sa più che pesci pigliare, sceglie l’unica strada che gli sembra sicura: decide che il pericolo è dovunque e, quindi, che sotto ogni pietra c'è un serpente. In pratica, per il nostro cervello è meglio sapere che succederà per certo qualcosa di negativo che non sapere cosa accadrà.

Lo stress nella vita di tutti i giorni

È la prima volta che un gruppo di ricercatori valida con elementi quantitativi una cosa che molti di noi sanno già a livello empirico e, soprattutto, hanno sperimentato nella vita reale. Quante volte, ad esempio, mentre stavamo aspettando i risultati di un esame medico importante ci siamo immaginati lo scenario più funesto per abbassare lo stress da attesa?

Il mondo del Covid19 ha tutte le caratteristiche per generare in tutti noi forti dosi di stress: è nuovo, ha messo in crisi tutti i modelli previsionali e le nostre certezze e non scomparirà da un giorno all’altro. Per tutti noi è importante rafforzare la resistenza personale allo stress per vivere questo momento senza lasciarsi deprimere dalle previsioni più fosche e dalle relative paure.

Alcuni consigli

Cosa fare quindi per gestire lo stress? Ecco qualche consiglio per iniziare ad allenarsi:

  • Accettare l’incertezza come componente ineliminabile della vita, riconoscendo che la certezza assoluta è impossibile. Domandarsi qual è il grado di incertezza che siamo disponibili a sopportare in questo momento e provare con un po’ di curiosità a vedere come possiamo farlo è un buon primo passo (anche perché spesso sottostimiamo la nostra capacità di adattamento).
  • Passare alla pianificazione “multipla”. Nei momenti d’incertezza diventa difficile programmare le attività: in questo caso aiuta pensare a più piani che prendano in considerazione diverse possibilità,così da essere pronti a mettere in atto quello che ha più senso al momento.
  • Concentrarsi su cosa posso fare nel qui ed ora, invece che impiegare il tempo a individuare tutti i vincoli e gli elementi negativi consumando tutta l’energia mentale e fisica disponibile. Individuare cosa c’è nella nostra sfera di controllo aiuta a sentirsi meno impotenti.
  • Imparare qualcosa di nuovo. Nei momenti di stress il nostro cervello è più ricettivo all’apprendimento. Via libera quindi all’imparare di una lingua straniera, di uno sport o di una materia che ancora non conosciamo.

Scritto da

Anna Tonti

Anna è formatore, consulente organizzativo e coach PCC ICF. Dopo la laurea ha lavorato nella direzione Risorse Umane di aziende multinazionali e dal 1998 si occupa di consulenza e formazione. Appassionata di Intelligenza Emotiva e attenta ai fenomeni nuovi a livello sociale e organizzativo, ricerca nella sua attività di coach e formazione il coinvolgimento attivo delle persone. È anche specializzata in temi di leadership, gestione dei conflitti, relazioni difficili, learning agility e problem solving creativo.
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