Chi sono i “Perennials”: una mentalità, non un'età

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Abbiamo passato anni e anni a categorizzare i profili delle persone in base alla loro generazione e definendo in base a ciò i modelli di gestione dei talenti. Baby Boomers, Generazione X, Millennials, Gen Z: ora è tempo di dare un'occhiata più da vicino alla Ageless Generation, i Perennials.   

Il termine è stato introdotto nel 2016 da Gina Pell, direttrice creativa americana, che identifica come Perennials un gruppo di “persone curiose e intraprendenti di tutte le età, che vivono nel presente, sanno cosa sta succedendo nel mondo, si tengono al passo con la tecnologia e si relazionano con persone di tutte le generazioni”. 

Si tratta di persone di qualsiasi età che non soddisfano i prototipi e gli stereotipi generazionali standard. Sono persone che si mettono in gioco, che sono spinte da una costante passione per l'apprendimento. Si adattano perfettamente a qualsiasi contesto, a nuovi modi di essere, a diversi strumenti di lavoro, a qualsiasi contesto in cui vogliono inserirsi.  

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Non importa quanti anni abbiamo, ma che mentalità abbiamo

Viviamo in un mondo così diversificato che limitare la nostra analisi a categorizzazioni generaliste basate sulla generazione della nascita (o qualsiasi altra categorizzazione) potrebbe portarci a perdere una visione importante delle capacità individuali. C’è il rischio di forzare l’interpretazione del comportamento verso queste categorizzazioni.  

È vero che definire una etichetta in più, quella dei Perennials, può portare solo a un'altra categorizzazione, causando lo stesso impatto che si intende evitare. Al tempo stesso è però importante definire i concetti: sta a noi far sì che non si traducano poi in categorizzazioni generaliste.  

Essere “perenni” è soprattutto una mentalità, un modo di essere nella vita e nel lavoro. I Perennials sono persone che vogliono lasciare un segno nella società e nell'ambiente che li circonda, che desiderano crescere, imparare e scoprire modi per diventare migliori e rendere il mondo un posto migliore.  

Sono collaboratori attivi, dimostrano pensiero globale, sono inclusivi, corrono rischi e aiutano gli altri, sia da una prospettiva di mentoring sia da una prospettiva di partnership.

Avere Perennials in un team è garanzia di un'energia mobilitante verso l'apprendimento, l'inclusione e l'innovazione. Sono spinti dalle sfide, non hanno paura di apprendere nuovi strumenti di lavoro e amano seguire le tendenze sociali, economiche e digitali. Non solo accolgono il cambiamento ma sono spesso i motori del cambiamento, con un elevato senso di audacia e volontà di rischiare, crescere e imparare.  

Flessibilità, il lavoro a distanza, ma anche stretto contatto con gli altri

Data la loro natura di curiosità permanente, amano essere coinvolti in diversi tipi di progetti ed esperienze, personali o professionali e quindi hanno bisogno di libertà e flessibilità per seguire le loro passioni. 

Non importa l'età, è il momento di valutare la mentalità!  


*Articolo di Maria João Ceitil, HR Consulting Coordinator @ Cegos Portogallo, pubblicato su Jornal Económico .

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